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Leggere le lettere di Giovanni significa sintonizzarsi con un periodo assai fecondo e delicato in cui la comunità cristiana primitiva stava chiarendo sempre più a se stessa la propria identità grazie anche al confronto obbligato con alcune derive che potremmo definire - ante litteram - "ereticali". Una dimensione che attraversa tutta la Prima lettera è il continuo andirivieni tra fede e prassi, fra riflessione teologica e intuizione esistenziale. Ad esempio, se "Dio è luce" (1,5), i credenti non possono camminare nelle tenebre e se "Dio è amore" (4,8.16), i cristiani debbono amarsi reciprocamente. Pure la Seconda e la Terza lettera si occupano della vita concreta della comunità. La collocazione di questi scritti nel Corpus ioanneum è dovuta al loro rapporto molto stretto con il Quarto vangelo, del quale, la Prima lettera in particolare, sembra essere stata scritta in funzione di introduzione o di commento.